CHI SIAMO
Don Calabria
SOS GIOVANI DON CALABRIA

La vita di Don Calabria è piena di gesti quotidiani che dimostrano quanto fosse una persona, oltre che generosa, allegra e a volte persino burlona. Un episodio in particolare lo rende chiaro. La mancanza di denaro e le difficoltà pratiche nell'accogliere e sfamare tutti i ragazzi che il Santo salvava dalla strada spinsero un giorno l'economo a lamentarsi: "Don Giovanni... non ne prenda più perchè non sappiamo proprio dove metterli". La sera stessa Don Giovanni bussò alla porta dell'ufficio dell'economo esclamando: "Fratello, ti ho portato un miliardo!". All'entusiasmo dell'economo per i progetti che si sarebbero potuti realizzare, si aggiunse lo stupore per ciò che accadde subito dopo. Dalla porta socchiusa fece capolino un ragazzino sparuto e malnutrito, vestito di stracci, che si era presentato all'ingresso pochi minuti prima. Don Calabria presentandolo affermò: "Ecco Fratello, eccoti il miliardo". Oggi chi si reca a Verona, in via San Zeno in Monte dove si trova il corpo di San Giovanni Calabria, può ammirare la grande scritta che si trova all'ingresso: "CERCATE PRIMA IL REGNO DI DIO E LA SUA GIUSTIZIA, E TUTTO IL RESTO VI VERRÀ DATO IN PIÙ". Il Santo ci insegna che la fame e la sofferenza nulla possono contro la fede nel Signore e la fiducia nella Divina Provvidenza.



 

Molti gesti di generosità giungono proprio nel momento del bisogno, e sono la testimonianza che noi di SOS Giovani siamo proprio figli di Don Calabria. 


Nel corso degli anni, la richiesta di aiuto da parte di ragazzi, i minorenni presentati dai Servizi Sociali, ma anche alcuni già maggiorenni privi di alloggio si è estesa in modo notevole. Soprattutto ci sta a cuore la sistemazione dei nostri ragazzi che dopo il raggiungimento dei 18 anni non sono più assistiti dai Servizi Sociali e non sono ancora pronti ad affrontare la vita in autonomia. Per questo è necessario seguirli, aiutarli a trovare un lavoro e un alloggio.
 Questi nostri interventi sono, per così dire, in semi-autonomia, ma in ogni caso è attivo un nostro educatore professionale o almeno un nostro volontario che li segue e ci aiuta a monitorare la loro crescita umana, professionale e di rapporto con il mondo del lavoro.

 

Oggi viviamo in un mondo che parla molto di volontariato e di “ultimi” da cui bisogna ripartire.
Se c’è un discorso su cui sembra di potersi incontrare tutti, perfino al di là della fede che si professa, è quello della carità verso gli emarginati. 
Eppure chi osserva quel gigante della carità che fu don Calabria si accorge che per lui e attorno a lui tutto era solo fede: fede annunciata, proclamata, gridata.
 Di una carità anonima o senza fede, don Calabria avrebbe riso. Non perché non sia possibile, anche a chi non crede, essere generoso e altruista, ma perché la carità vera è quella che non solo va incontro al bisogno-come si può fare per una istintiva emozione o anche per una inclinazione ideologica-ma va incontro al mistero bruciante che c’è nel cuore dell’uomo.
 Caratteristico di una carità vera è che l’altro è affermato in tutta la sua realtà, nella totalità dei suoi bisogni e del suo destino.
 E conseguenza di questo tipo di carità non è assolutamente la costruzione di opere efficienti perché sovvenzionate dalle pubbliche Amministrazioni. 
E’ invece la costruzione di opere non effimere ma che segnano la storia dell’uomo perché fanno cultura, perché impongono uno stile sociale, perché cambiano l’uomo. 
Anzi, cambiano due persone, sia quella che opera caritatevolmente che quella che da questo flusso di carità è abbracciato. 
Nella vita di tutti i giorni le scelte di SOS Giovani devono essere sempre a favore di una carità operosa, scelte in cui, per così dire, si dilatano gli spazi, gli spazi del cuore, gli spazi dell’intelligenza e del giudizio, gli spazi dell’accoglienza, gli spazi dell’intervento solidale, gli spazi dei propri schemi di vita, gli spazi della propria casa… 
Ma tutto questo non deve più essere mosso esclusivamente da una generosità del nostro temperamento (che può esserci o mancare, o esaurirsi poi o alimentarsi a spese degli stessi assistiti cui offriamo la nostra carità).
 Tutto invece deve essere mosso da una certezza che ha illuminato il nostro cuore quando abbiamo pensato che fosse il caso di fondare SOS Giovani, solo questa: che in tutto, nel piccolo e nel grande, con i più piccoli ma anche con i più grandi, tu hai a che fare con quel Cristo che è l’amore e il significato della vita.


 

Da questo link è possibile approfondire il Miracolo di Don Calabria.
 

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